sabato 6 novembre 2010

è necessario vivere
bisogna scrivere
all'infinito tendere

seguire logiche senza ragione

Ci limitiamo spesso.

Abbiamo vergogna di ballare, di urlare, di cantare quanto vorremmo.
Lasciamo scorrere nella nullafacenza molti dei nostri grandi sogni per paura di fallire.
Permettiamo che persone importanti se ne vadano, lasciando scorrere la vita come ignavi.
Esitiamo nell'esprimere il nostro disappunto, nascondendoci dietro un silenzio ignorante e meschino.

Vivere la vita a pieno è indubbiamente impegnativo,
richiede l'investimento di qualsiasi forma di energia che possiamo produrre.
Dal respiro, al battito, alla forza, al pensiero.

Eppure, a volte, è altrettanto semplice sentirsi vivi per qualche minuto, qualche attimo.

Le note iniziali della canzone dell'estate che risvegliano ogni atomo del nostro corpo.
Il vento portatore di sogni che si fa spazio tra i capelli, arruffandoli, per raggiungere la mente.
Il sole che tinge la pelle, mentre il mare urta gli scogli e immaginare di essere il gabbiano che sta disegnando il cielo.

Non siamo oggetti, ma sono le situazioni che ci permettono di vivere completamente.
L'atmosfera, gli elementi, le persone, i profumi, i colori, i rumori, le note, i sapori.

Vivere è anche ricercare un equilibrio sensoriale, emozionale,
ma vivere a pieno è la capacità di scomporre l'equilibrio uscendo da ogni regola del gioco,
senza perdere di vista ciò che vogliamo diventare e senza dimenticare quello che eravamo.